
Le diverse tipologie dei contratti di locazione
Quando si tratta di affittare un immobile, sia che tu sia un proprietario che un inquilino, è fondamentale comprendere le diverse tipologie di contratti di locazione disponibili in Italia. Ogni contratto ha caratteristiche specifiche che lo rendono adatto a diverse esigenze e situazioni. In questo articolo, esamineremo quattro delle principali tipologie di contratti di locazione: il contratto di locazione a canone libero (4+4), il contratto di locazione a canone concordato (3+2), il contratto transitorio e il contratto di locazione per studenti universitari. Infine, discuteremo come le banche considerano questi contratti quando si tratta di valutare il reddito per la concessione di mutui
Il contratto di locazione a canone concordato, noto come 3+2, è una tipologia di contratto che prevede una durata iniziale di tre anni, con un rinnovo automatico di altri due anni. A differenza del contratto a canone libero, il canone di affitto in questo caso è stabilito sulla base di accordi locali tra associazioni di proprietari e inquilini, che tengono conto di vari parametri come la zona in cui si trova l’immobile e le sue caratteristiche.
Questo tipo di contratto è particolarmente vantaggioso per gli inquilini, poiché il canone è solitamente inferiore rispetto a quello del 4+4, e offre anche benefici fiscali per i proprietari, come agevolazioni sulla tassazione del reddito da locazione, che passa dal 26% al 10% di cedolare secca sulla porzione di locazione del totale del canone di affitto, escluse dunque utenze, spese condominiali, tasse e altre spese
Il contratto di locazione per studenti universitari è pensato per soddisfare le esigenze abitative degli studenti fuori sede.
Questo contratto prevede una durata variabile da 6 a 36 mesi, con possibilità di rinnovo. Il canone è generalmente concordato sulla base di accordi locali, simili a quelli del contratto 3+2, e spesso include clausole specifiche per garantire la convivenza con altri studenti o la vicinanza all’università.
Questo tipo di contratto è vantaggioso per i proprietari che vogliono affittare a studenti, poiché la domanda di alloggi per studenti è generalmente alta nelle città universitarie, garantendo un'occupazione quasi costante degli immobili
Il contratto di locazione a canone libero, comunemente noto come 4+4, è una delle forme più diffuse di locazione in Italia. Questo tipo di contratto prevede una durata iniziale di quattro anni, con un rinnovo automatico di altri quattro anni, salvo disdetta da parte del locatore o del conduttore. La caratteristica principale di questo contratto è la libertà delle parti nel determinare il canone di affitto, senza vincoli imposti da accordi territoriali o comunali. Questa flessibilità lo rende particolarmente attraente per i proprietari, che possono adattare il canone alle condizioni di mercato. D’altro canto, per gli inquilini, questo tipo di contratto offre una stabilità a lungo termine, poiché la durata complessiva può estendersi fino a otto anni, senza che il canone di locazione possa essere modificato, ad eccezione della fase di rinnovo, prevista dopo 4 anni dall’iniziale sottoscrizione del contratto
Il contratto transitorio è una soluzione ideale per chi ha bisogno di un’abitazione per un periodo di tempo limitato, ad esempio per motivi di lavoro o di studio. La durata di questo contratto varia da un minimo di 1 mese a un massimo di 18 mesi, senza possibilità di rinnovo automatico.
Per stipulare un contratto transitorio, è necessario che sia il locatore che l’inquilino dichiarino le ragioni della transitorietà, che devono essere documentate e specificate nel contratto stesso.
Questo tipo di locazione offre grande flessibilità, ma non è adatto per chi cerca una sistemazione a lungo termine, poiché non garantisce stabilità oltre il periodo concordato
Comprendere le diverse tipologie di contratti di locazione è fondamentale per fare scelte informate sia come proprietario che come inquilino. I contratti a canone libero (4+4) e a canone concordato (3+2) offrono stabilità e sono considerati dalle banche come reddito stabile, rendendo più facile l’accesso a mutui per ulteriori investimenti immobiliari. Al contrario, i contratti transitori e per studenti universitari, pur offrendo maggiore flessibilità e adattandosi a esigenze specifiche, non sono generalmente considerati dalle banche come una garanzia di reddito costante. Per chi desidera investire nel mercato immobiliare, è importante valutare attentamente quale tipo di contratto meglio si adatta alle proprie esigenze e ai propri obiettivi finanziari